giovedì 20 luglio 2017

L'AMANTE





C'era una volta una donna formosa, allegra, intelligente. Chiamiamola proprio Allegra, perchè la rappresenta.
In un sabato pomeriggio uggioso Allegra decise, per noia, di iscriversi in una chat.
Conobbe un uomo affascinante e intelligente. Dopo essersi scritti un paio di mesi, decisero di conoscersi dal vivo davanti ad un caffè e scattò il colpo di fulmine.
Lui la faceva sentire viva, completa, felice. Era perfetto. Tranne che per un piccolo particolare.
Era un uomo sposato con figli già grandi.
Non amava la moglie, era il classico matrimonio di interesse, dove la situazione economica, lavorativa e sociale fornivano il fulcro della loro relazione.
Non avevano rapporti sessuali da anni.
Allegra pensò che era solo questione di tempo e lui si sarebbe separato.
Così, con la miglior predisposizione d'animo, la speranza nel cuore e le farfalle nello stomaco, Allegra iniziò la relazione più intensa e passionale della sua vita.
Attenzione però, Allegra non era una donna stupida. Laureata in psicologia, conosceva bene le dinamiche, gli stereotipi, le maschere e e le verità dietro ad un rapporto di questo tipo.
Vedeva in quest'uomo ancora sposato un enorme potenziale, un uomo che stava combattendo per rimuovere le sue barriere, la paura del giudizio sociale e di una insicurezza economica.
Un uomo che la amava perdutamente, che appena aveva due minuti liberi correva da lei, anche solo per parlare con lei, per abbracciarla stretta, per condividere la poca vita disponibile insieme.
Col tempo, iniziarono anche a litigare selvaggiamente, lei e quest'uomo.
Che c'era, ma sempre un pò a metà, mai di domenica, nè a Natale, Capodanno e Pasqua.
Allegra cominciò a conoscere la sottile e strisciante mancanza dettata dall'assenza per le ferie estive.
Si cominciò a chiedere cosa poteva farsene di un uomo che, se lei avesse avuto un'improvvisa emergenza, un incidente, non avrebbe potuto aiutarla.
Il tempo passava, lento quando lui era distante, pieno e velocissimo quando erano insieme.
Il tempo passava e lui era sempre sposato.
Allegra iniziò a chiedersi se aveva fatto un errore di valutazione. Quell'uomo, che si incastrava tanto bene con lei, con cui si era sviluppata un'empatia e una complicità pazzesca, che diceva di amarla da morire, continuava però ad essere, legalmente e giuridicamente, ancora sposato con un'altra.
E anche lei, pensò Allegra, anche questa moglie, come fa a non accorgersi di niente?
Poi un giorno successe una cosa che cambiò tutto.
Allegra si accorse di avere un ritardo nel ciclo. Negli attimi di intensa e bruciante passione che condivideva insieme a quest'uomo, spesso entrambi non erano molto attenti alle precauzioni.
Era spaventata ma anche molto contenta. Questo, finalmente, avrebbe cambiato tutto.
La nascita di un figlio avrebbe finalmente scardinato quel matrimonio falso e privo di sentimento.
Sarebbe stato il perno, la spinta che finalmente avrebbe consentito a lui di trovare la forza, la motivazione, di contattare un avvocato divorzista e firmare la separazione dalla moglie.
Così Allegra andò da quest'uomo e gli disse, con il cuore a mille, le gambe che tremavano e la voce spezzata, che presto sarebbe diventato padre.
Lì successe una cosa curiosa. Quell'uomo si trasformò. Non era più lui, era un altro, che lei non conosceva, che non aveva mai visto. Con il volto improvvisamente di pietra e la voce di ghiaccio, le chiese di abortire.
Con chi aveva condiviso tre anni di vita? Era lui? Era sempre lui?
Allegra era legata alla vita ed alla gioia fin nella più piccola fibra del suo essere, non sarebbe mai riuscita a compiere questo gesto. Glielo disse, e lui le rispose che non avrebbe riconosciuto questo figlio e se ne sarebbe andato via da lei per sempre.
Come cadono velocemente le maschere davanti agli eventi importanti della vita.
Lo so, lo sappiamo tutti, era prevedibile che andasse così. Lo sapeva anche Allegra che le cose, spesso, vanno così.
Ma non con lui. Perchè lui non era questo.
Ora Allegra sta cercando di raccattare da terra i cocci del suo sorriso. Sta cercando di ricordarsi come si fa ad essere di nuovo felici, senza quest'uomo, che ora crede di non conoscere più, di non aver mai conosciuto davvero.
Riguardo al bambino, forse era solo un ritardo di molti giorni, e poi il ciclo è tornato;  forse lo ha perso durante quei momenti di angoscia, forse invece nascerà e avrà al suo fianco una mamma coraggiosa e determinata, che non ha bisogno di nessuno.
Qual'è la morale di oggi, quale l'insegnamento di questa lunga storia?
Forse che realmente a volte le persone non sono quelle che sembrano, e che quando batte forte il cuore è facile travisare, non vedere, non riconoscere.
Ci siamo passati tutti, ameno una volta, da lì.
Abbiamo raccolto i cocci da terra e siamo ripartiti. Più consapevoli, maturi, con passo di piombo ma il desiderio di tornare, presto, a sorridere.