giovedì 3 settembre 2015

L'UTENTE DA LEI CHIAMATO NON E' AL MOMENTO RAGGIUNGIBILE

Eccoci di nuovo, dopo lunga latitanza da blog. Tornata dalle vacanze, quest'anno sono riuscita ad evitare ustioni di terzo grado spalmandomi la protezione 50 pure al tramonto. Ricominciamo il menage autunnale con un post leggero, su un argomento sentimentale che attanaglia le mie clienti da quando ho aperto lo studio.
Ovvero: come comportarsi durante l'attesa, lo stand - by, quel difficile e gravoso momento in cui voi donne coinvolte, innamorate, infatuate, colpite al cuore da un ragazzo, non state ricevendo risposta da lui.
Descrivo il classico caso in cui il lui in questione vi ha baciate, infiocinate, sedotte, e poi si è dato momentaneamente alla fuga. Scrivo "momentaneamente" perchè di solito ritornano, eh. A meno che non abbiano visto tra i vostri centimetri di pelle nuda curiose mutazioni genetiche, o non li abbiate pressati per fissare la data di nozze e decidere i nomi dei vostri futuri pargoli, prima o poi ritornano.
Il che mi fa anche venire un pò i brividi perchè mi viene sempre in mente quel romanzo horror di Stephen King e mi immagino orde di ex amanti zombificati che bussano alla vostra porta e a cui, lo so con certezza, aprireste comunque. Una cosa che ho notato è che noi ragazze non abbiamo paura di niente, quando c'è di mezzo l'amore.


Comunque, oggi non voglio disquisire sul fatto che a volte, anzi fin troppo spesso, ritornano. Oggi voglio puntare il dito su quello che facciamo noi ragazze, nell'attesa del ritorno.
Ecco alcuni dei comportamenti malsani in cui, lo so, ogni tanto ricadete:
- fissare l'I phone ogni tre secondi, anche se sono passate settimane dall'ultimo messaggio ricevuto da lui.
- riguardo a Facebook: cambiare forsennatamente foto profilo, intasando inoltre la home con selfie di ogni genere e tipo e spiare ogni suo contatto femminile che ha avuto l'ardire di "likare" qualcosa di scritto da lui.
- mangiare come se fosse imminente una carestia, o al contrario non mangiare affatto; dormire due ore per notte col cuscino inondato di lacrime.
- poi lo so che vi ubriacate. E quando bevete dovreste chiedere alla persona più vicina a voi di custodire il vostro telefono fino a quando non vi è passata la sbornia. Perchè lì, senza più freni e inibizioni, iniziate a messaggiare o telefonare al Latitante tirando fuori il peggio di voi.
Ma la cosa davvero, davvero ATROCE, quella che mi manda in bestia quando me la raccontate, è che vi seppellite al mondo come se foste monache di clausura o mummie rinchiuse in sarcofagi.
Non uscite più, non vi divertite più, non vi guardate più intorno.
Passassero anche Brad Pitt o Adam Levine a offrirvi un caffè, probabilmente scuotereste tristemente il capo guardando il santino del fuggiasco sul telefono.
Ma quanto siete TENACI, madonna. Vi piantate su un uomo che vi ha fatto soffrire a morte e continuate a pensare a lui, solo a lui, sempre a lui. Venite a trovarmi e mi chiedete solo di lui. Quando io, timidamente, vi propongo di dare un'occhiata anche ad altri ragazzi che vi circondano, voi sorridete e accettate più per farmi contenta che perchè ci credete davvero.
E i giorni passano, le settimane passano, i mesi passano, e voi, che siete bellissime, intelligenti, acute e affascinanti, state lì ad aspettare un ritorno al posto che voltare pagina immediatamente e aprirvi al nuovo.
E così, io sono quì ad aiutarvi a sbrogliare la matassa e fare in modo che il Latitante ritorni.
Ma dentro di me, ve lo giuro, io vi auguro che oltre al Latitante vengano a bussarvi alla porta altri venti ragazzi strepitosi, e che siate voi, per una volta, a scegliere, ad accantonare, a far aspettare.