mercoledì 4 novembre 2015

QUANDO LE CARTE SONO BRUTTE


Marco Donatiello ph.

Voi siete lì, sedute davanti a me. La domanda vi preme sulla punta della lingua, non vedete l'ora di sapere. Io vi sto sorridendo e con gesti decisi prendo le quattro carte che risponderanno al vostro dubbio, alla vostra indecisione, alla nebbia che nasconde ancora il futuro che deve mostrarsi.
Guardate il tavolo macchiato di cera, con le lune e le stelle disegnate, gialle su sfondo blu.
Guardate le mie mani inanellate che voltano le carte.
E, sia che voi conosciate i Tarocchi, sia che siate alla vostra prima seduta di cartomanzia, vi rendete conto che sono uscite carte brutte.
Magari c'è una Torre, che col suo fulmine a ciel sereno fa precipitare e morire due uomini.
Magari è uscita la Morte, col suo macabro scheletro dinanzi alla brulla radura cosparsa di membra umane.
Oppure è comparso anche l'Appeso, l'uomo capovolto e impiccato per i piedi, immobilizzato in uno scomodo destino che richiede un sacrificio.
La paura vi assale. Quelle carte, pensate, parleranno di un tragico destino senza via di scampo, ogni speranza verrà soffocata da un triste ed ineluttabile responso.
Tempo fa lessi un bellissimo libro, "la Via dei Tarocchi" di Jodorowski. Che ha un approccio al simbolismo dei Tarocchi prevalentemente psicologico, non particolarmente divinatorio. Per lui, anche le carte più brutte sono in realtà una bellissima opportunità di crescita, di maturazione, di evoluzione personale.
Eccerto. Caro Alejandro, diglielo tu alla mia cliente che la Torre è una carta di festa e di meravigliosa trasformazione interiore.
Credo che questo valga per ogni disciplina divinatoria o collegata, almeno in parte, ad una predizione del futuro. Che si tratti di astrologia, I ching, rune, fondi di caffè e quant'altro.
Quando esce qualcosa di brutto, è facile dire che questa è un'ottima opportunità di maturazione psicologica. Ed è sicuramente vero, quello che non ci uccide ci fortifica. Ma in quei momenti, le mie clienti sbatterebbero la testa contro il muro pur di vedere uscire carte più belle, e della trasformazione interiore non gliene frega una benemerita mazza (ultimamente mi fanno notare che ho acquisito una scrittura più sintetica e volgare, scusatemi).
Ho due riflessioni da porvi. La prima, è che io non sono una esoterista da fiorellini e cuoricini. Quindi, se vedo carte brutte, non voglio indorarvi la pillola ma dirvi esattamente quello che è. Se l'uomo di cui mi chiedete si avvicina pericolosamente a Jack lo Squartatore, non ve lo descriverò come Mr. Grey. Se la relazione in cui vi state infilando è un Vicolo Stretto, non ve ne parlerò come se entraste in Parco della Vittoria (Monopoli docet). Un Halloween di tanti anni fa presi accordi con uno splendido negozio di accessori e venni messa su una vetrina di Via Garibaldi a fare le carte alle clienti, con una sola raccomandazione: di prevedere solo cose belle, e far alzare le signore dai cuscini con un sorriso, non con le lacrime (a livello commerciale, è un ragionamento che non fa una piega. Pensa che calo nelle vendite altrimenti!). Quando l'anno successivo mi riproposero l'evento, rifiutai.
Non si può fare le carte togliendo dal mazzo quelle brutte.
Come non si può prevedere meraviglie quando arrivano transiti di pianeti malefici (Marte e Saturno vengono anche definiti allegramente così, sapevate?).
Ogni tanto qualche cliente alle prime armi esordisce dicendomi, con aria spaventata: "Ma dimmi solo le cose belle, eh?".
La vita è fatta di luce e ombra, di vittorie e sconfitte, di salite e discese. Come posso descrivere il futuro parlando solo dei colori e non del buio?
La seconda riflessione riguarda il fatto che quando escono carte brutte, esse sono un avviso, non un destino ineluttabile. Come scrivo nelle dispense del mio Corso di Cartomanzia:

La funzione del consulto, e dei tarocchi, è di dare indicazioni sul futuro, segnalando i possibili problemi come un “campanello d’allarme". Il futuro, però, porta ad incroci di strade complicate, legate alla volontà di ogni singolo individuo che, per un tratto del percorso, decide di condividere il suo cammino con il consultante. I Tarocchi esaminano possibilità future, l’intreccio di più variabili, non qualcosa di inevitabile. Il destino è costruito anche dalla volontà dell’uomo, il libero arbitrio di cui è fornito gli consente di modificare i piani futuri. Quindi le carte sono un avviso, un consiglio, la visione di un futuro possibile, probabile, ma mai completamente certo. Se il consultante saprà trarre vantaggio ed insegnamento dalle raccomandazioni degli Arcani, avrà una maggiore consapevolezza e dominio sul suo futuro.

Quindi, ricapitolando. Sono uscite carte tragiche, orrendamente brutte. Ora ci rimbocchiamo le maniche e cerchiamo di modificare in meglio il nostro futuro.




giovedì 3 settembre 2015

L'UTENTE DA LEI CHIAMATO NON E' AL MOMENTO RAGGIUNGIBILE

Eccoci di nuovo, dopo lunga latitanza da blog. Tornata dalle vacanze, quest'anno sono riuscita ad evitare ustioni di terzo grado spalmandomi la protezione 50 pure al tramonto. Ricominciamo il menage autunnale con un post leggero, su un argomento sentimentale che attanaglia le mie clienti da quando ho aperto lo studio.
Ovvero: come comportarsi durante l'attesa, lo stand - by, quel difficile e gravoso momento in cui voi donne coinvolte, innamorate, infatuate, colpite al cuore da un ragazzo, non state ricevendo risposta da lui.
Descrivo il classico caso in cui il lui in questione vi ha baciate, infiocinate, sedotte, e poi si è dato momentaneamente alla fuga. Scrivo "momentaneamente" perchè di solito ritornano, eh. A meno che non abbiano visto tra i vostri centimetri di pelle nuda curiose mutazioni genetiche, o non li abbiate pressati per fissare la data di nozze e decidere i nomi dei vostri futuri pargoli, prima o poi ritornano.
Il che mi fa anche venire un pò i brividi perchè mi viene sempre in mente quel romanzo horror di Stephen King e mi immagino orde di ex amanti zombificati che bussano alla vostra porta e a cui, lo so con certezza, aprireste comunque. Una cosa che ho notato è che noi ragazze non abbiamo paura di niente, quando c'è di mezzo l'amore.


Comunque, oggi non voglio disquisire sul fatto che a volte, anzi fin troppo spesso, ritornano. Oggi voglio puntare il dito su quello che facciamo noi ragazze, nell'attesa del ritorno.
Ecco alcuni dei comportamenti malsani in cui, lo so, ogni tanto ricadete:
- fissare l'I phone ogni tre secondi, anche se sono passate settimane dall'ultimo messaggio ricevuto da lui.
- riguardo a Facebook: cambiare forsennatamente foto profilo, intasando inoltre la home con selfie di ogni genere e tipo e spiare ogni suo contatto femminile che ha avuto l'ardire di "likare" qualcosa di scritto da lui.
- mangiare come se fosse imminente una carestia, o al contrario non mangiare affatto; dormire due ore per notte col cuscino inondato di lacrime.
- poi lo so che vi ubriacate. E quando bevete dovreste chiedere alla persona più vicina a voi di custodire il vostro telefono fino a quando non vi è passata la sbornia. Perchè lì, senza più freni e inibizioni, iniziate a messaggiare o telefonare al Latitante tirando fuori il peggio di voi.
Ma la cosa davvero, davvero ATROCE, quella che mi manda in bestia quando me la raccontate, è che vi seppellite al mondo come se foste monache di clausura o mummie rinchiuse in sarcofagi.
Non uscite più, non vi divertite più, non vi guardate più intorno.
Passassero anche Brad Pitt o Adam Levine a offrirvi un caffè, probabilmente scuotereste tristemente il capo guardando il santino del fuggiasco sul telefono.
Ma quanto siete TENACI, madonna. Vi piantate su un uomo che vi ha fatto soffrire a morte e continuate a pensare a lui, solo a lui, sempre a lui. Venite a trovarmi e mi chiedete solo di lui. Quando io, timidamente, vi propongo di dare un'occhiata anche ad altri ragazzi che vi circondano, voi sorridete e accettate più per farmi contenta che perchè ci credete davvero.
E i giorni passano, le settimane passano, i mesi passano, e voi, che siete bellissime, intelligenti, acute e affascinanti, state lì ad aspettare un ritorno al posto che voltare pagina immediatamente e aprirvi al nuovo.
E così, io sono quì ad aiutarvi a sbrogliare la matassa e fare in modo che il Latitante ritorni.
Ma dentro di me, ve lo giuro, io vi auguro che oltre al Latitante vengano a bussarvi alla porta altri venti ragazzi strepitosi, e che siate voi, per una volta, a scegliere, ad accantonare, a far aspettare.

mercoledì 20 maggio 2015

LE MIE CREATURE




Oggi non vi parlerò di pupù, pannolini, bimbi al parco che stazionano su un formicaio (il mio), giovani e promettenti virgulti che ossessivamente chiedono lo stesso dvd di "Giuseppe il re dei sogni" per dieci volte di seguito (il mio), paffute creature che indicano un signore anziano gridando "mamma, perché da vecchi si diventa brutti?"(sempre il mio).
Oggi per "creature" mi riferisco ai miei libri, le mie cartacee creazioni che danno, effettivamente, molto meno lavoro di mio figlio.
Dato che iniziano ad essere un po' 'sti libri che ho scritto, e che per la gioia dei miei editori mi sono ripromessa di sfornarne e pubblicarne almeno uno all'anno, oggi ve li elenco a mò di consigli per gli acquisti.

"I Sette Poteri - le Forze segrete della Magia" (Aradia Edizioni) da me scherzosamente ribattezzato il Minestrone. Perché dentro c'è proprio di tutto,come cito:

"Ho scritto questo libro con un solo intento: far comprendere quanto l’esoterismo abbracci tradizioni diverse, che non si escludono a vicenda.
Ho spaziato tra concetti molto distanti: archetipi di matrice psicologica, invocazioni in latino, raggruppamenti di piante, profumi e quant'altro, paganesimo, voodoo, cabala, tarocchi, astrologia, alchimia….
Questo per far comprendere come, nell'esoterismo, tutto sia strettamente connesso e un argomento non ne escluda un altro.
Le religioni sono tante, la magia è una."

Fondamentalmente, I Sette Poteri danno una prima infarinatura, teorica e soprattutto pratica, di Magia Salomonica. Spiegano inoltre i fondamenti della Magia in generale. Ma dentro, oltre a questo, c'è davvero di tutto, come quando mangi il minestrone e ti stupisci di trovarci il prezzemolo.

Seconda creatura sfornata, perché mi giravano le scatole di essere sempre vista come una satanista appena parlavo di Voodoo, e dato che la gente sospettava che trascorressi la domenica a sgozzare galline in nome di Danballah Wedò, nasce nella gloriosa annata del 2012 "Voodoo e Candomblè - Riti Magici, Poteri, Spiriti e Misteri". Un ABC delle tradizioni magiche di oltreoceano. Anche perché, lo sapete? E' il primo (e che io sappia  unico) libro in italiano che parla di Voodoo da un punto di vista magico e pratico, e non antropologico - culturale da piazzare agli studenti universitari.

Poi c'è stato, nello stesso anno, un intermezzo autoprodotto, "Feng Shui - Architettura dell'anima". Qui sono andata in Oriente, cercando di sfatare un altro pregiudizio. Quello che voleva il Feng Shui merce privilegiata di casalinghe frustrate che devono riarredare casa. Lo slogan era questo:

"Per voi, che credevate che il Voodoo fosse Magia Nera, ma avete avuto il coraggio di comprare il mio secondo libro.
Per voi, che credete che il Feng Shui sia un modo di arredare la casa per annoiate casalinghe frustrate.
Per voi, che praticate seriamente l'Alta Magia e volete conoscere il luogo esatto del portale con il mondo sottile, nascosto tra le vostre mura. Per voi, che sentite l'occulto scorrervi dentro le vene a ancora non sapete di essere nati sotto l'influsso dell'unico elemento orientale, solo tra cinque, che dona Potere magico. Per voi."


Poi, nel 2013, prima di scoprire una intolleranza alimentare (mannaggia a lei) ero dimagrita tantissimo e mi aggiravo, pallida, emaciata e malaticcia come un Nosferatu tra i meandri sotterranei della libreria Esotericamente. Come non scrivere, per restare in tema, "Vampiri - il segreto degli Homines Nocturni", in cui affronto vari episodi di Vampirismo energetico, da creature viventi e da entità disincarnate ma, soprattutto, propongo una valida difesa magica da chiunque tenti di prosciugarci energeticamente.

Quindi, dopo aver ripreso i miei 10 kg. persi, per festeggiare ho scritto il libro più ciccione che potevo:
"Il Linguaggio Magico dei Tarocchi" (ediz. Psiche2).
Una mappazza di libro che, oltre a funzionare benissimo se dovete uccidere uno scarrafone, vi permetterà di apprendere l'Antica Arte della Cartomanzia e forgiare la vostra identità di Magus. Ecco lo slogan da consigli per gli acquisti:
"La Cartomanzia è un portale spalancato sui confini del Tempo; ed è anche il primo, fondamentale, oggetto di studio di ogni Mago o esoterista. Perché è questo che è andato perduto, nella massificazione
della cartomanzia: il linguaggio occulto dei Tarocchi.
Questo trattato svolge due funzioni:
la prima, permettere a chiunque, neofita o studioso, dotato di maggiore o minore veggenza, di utilizzare
i Tarocchi come strumento divinatorio, per prevedere il futuro ed indagare sul passato, riuscendo
a rispondere ad ogni domanda; la seconda, fornire il fondamento magico celato
dietro il simbolismo alchemico e cabalistico delle carte.
Perché lo studio dei Tarocchi non consiste solo nell'appoggiare un mazzo di carte sul tavolo e comprendere cosa accadrà in futuro.
I Tarocchi creano un esoterista, un conoscitore delle leggi umane e divine. I Tarocchi creano il Mago."


Insomma, fondamentalmente l'ho scritto perché ero stufa di vedere che la Cartomanzia era percepita come una roba da matrona napoletana attaccata all'899. Echeccacchio. 

Poi è arrivato il mio ultimo creaturo, sfornato fresco fresco un mesetto fa (e non sperate di sfuggire alla sua presentazione presso la libreria Esotericamente: sto solo decidendo la data...).

Ecco, quest'ultimo libro l'ho scritto dopo aver asciugato le lacrime di centinaia di clienti dal cuore infranto. "Rimedi Cabalistici per l'Amore". (Psiche2). Non ce la facevo più a vedervi piangere e soffrire, ragazze.
"La Cabala cela in sè la chiave per risolvere i problemi della vita affettiva.
Questo trattato svolge due funzioni:
la prima, permettere di riconoscere e comprendere le sette forze di matrice cabalista che determinano il proprio modo di amare, affondando inoltre a piene mani nelle radici dei miti che illustrano quanto queste energie, portate all'eccesso, possano nuocere;
la seconda, ripristinare l'equilibrio affettivo infranto, sia all'interno di un rapporto di coppia che nel corso della difficile ricerca dell'Anima Gemella.
Tutto ciò grazie ad una elaborazione psicologica della mitologia ellenica e ad una antica e semplice ritualistica cabalistica e angeologica".

Bom, con questo ho finito. Ovviamente, anatema immediato a chi non se li compra tutti, li legge con intensa passione e diffonde il verbo.

mercoledì 8 aprile 2015

PREMONIZIONE

Conosco questo ragazzo da qualche tempo. Volto affilato, sorriso aperto, voce profonda.
Un giorno si è seduto davanti a me e mi ha confessato una cosa. Ovvero, che lui sa esattamente il momento in cui morirà. E' una cosa che conosce con vivida certezza da quando era poco più che adolescente.
Questo ragazzo sa che morirà a quarant'anni. Conosce anche i dettagli. Sa che sarà in un parco, o in un luogo in cui c'è molto verde, un prato, degli alberi. Sa che sarà da solo in quel momento, senza nessuna persona amica ad aiutarlo.
Detta da lui, è una cosa che stupisce. E' un ragazzo, anzi un uomo di trentanove anni, molto razionale, intelligente, per niente preda di fantasticherie e voli pindarici della mente.
A sedici anni fece questo sogno, così reale da sembrare vero, quasi una visione, in cui lui moriva.
Il cuore man mano rallentava fino a fermarsi, lui si accasciava sull'erba verde del prato, tutto finiva così.
Sarà stato solo un sogno, gli ho detto per sdrammatizzare.
Lui, uno degli esseri più razionali al mondo, ha la certezza che sia una premonizione.
Così gli ho preso le mani. L'antica chiromanzia studiava anche la lunghezza della vita di un uomo.
Mio padre era bravissimo a indovinare la morte di una persona guardando la sua mano, smise di farlo dopo la morte di un suo amico, predetta e puntualmente verificatasi. Premetto, non leggo la mano al pubblico, tengo però delle lezioni di chiromanzia moderna della durata di tre ore.
La mano sinistra rappresenta il destino che, in latenza e per predisposizione, siamo portati a vivere.
La mano destra invece rappresenta il destino che ci creiamo noi, giorno dopo giorno, con il nostro libero arbitrio.



Proprio ieri un mio allievo mi ha chiesto se tutto è già scritto nel libro del destino. Gli ho risposto che non siamo i semplici burattini di un destino incontrovertibile e non modificabile, una parte di scelta e di responsabilità spetta anche a noi.

Comunque, tornando alla chiromanzia, ho guardato la linea della vita della mano sinistra di questo ragazzo. Si interrompe in effetti bruscamente, nella parte alta del palmo. Gli ho preso la mano destra, e quì la sua linea della vita rivela una cosa interessante. La linea si interrompe sempre, bruscamente, ma c'è un margine di attesa, una interruzione simile ad una scelta, dopo la quale la linea si riprende e scorre profonda fino al polso.
E in quella curiosa pausa sulla pelle c'è lui, lì sulla panchina, ad aspettare il suo inesorabile destino. A sentire i battiti del suo cuore, stanco di vivere, che rallentano. Con gli schiamazzi dei bambini al parco sempre più distanti, col verde accecante dell'erba del prato sempre più vicino al viso.
Lui che sa cosa sta succedendo, ne ha una crudele premonizione da quando era adolescente.
Lui che ha tutto il tempo del mondo, racchiuso in quei pochi secondi, per chiamare un'ambulanza. Ed è lì, col cellulare ad un soffio, e riflette.
Si chiede se sia giusto andare contro ad un destino già scritto, programmato, definito. Si chiede se lui realmente abbia voglia di vivere altri quarant'anni, o è meglio uscire di scena così, come aveva sempre pensato.
Non ha una moglie o dei figli a radicarlo quì e a farlo tornare indietro. Ha avuto solo una folle e spensierata giovinezza, un riuscire a vivere sempre al presente senza fare troppi programmi. Che colpo al cuore tremendo sarebbe per lui vedersi invecchiare, consumarsi lentamente negli anni in un triste declino.
Che poi, io mi chiedo, adilà della premonizione, che essa sia vera o sia solo il sogno di una notte agitata di un adolescente, cosa può accadere ad un uomo che, per ventiquattro anni, ha coltivato nel cuore la certezza, giorno dopo giorno, di morire in una certa data? Inconsciamente, ha programmato la sua mente, il suo corpo, forse anche il suo spirito, a portare a termine questa ineluttabile premonizione.
Tra un anno o poco più saprò, e sapremo, se in quei pochi millimetri di scelta che la pelle del suo palmo gli ha concesso, egli ha deciso di restare o di andarsene per sempre.

venerdì 13 febbraio 2015

S. VALENTINO

Lo so, dite di odiare questa festa.
Dite che è ipocrita, smielosa, commerciale, che bisognerebbe dimostrare di amarsi tutti i giorni e non solo in una data del calendario.
Ricordo ancora un terribile S. Valentino di parecchi anni fa. Io e mio marito, stipati in un ristorante giapponese, allineati a tavoli e tavoli pieni (ovviamente) solo di altre coppie. D'un tratto mi sono sentita formicolare la schiena, come se qualcuno mi stesse pugnalando con lo sguardo. Mi sono voltata, cercando di comprendere da dove arrivasse tale nefasta negatività, e ho incrociato lo sguardo risentito di almeno una decina di coppie, lì, ferme in piedi all'ingresso, che guardavano con odio le coppie sedute al tavolo augurando che quello fosse il loro ultimo boccone, morissero strangolate e liberassero in fretta il posto.
Da quel momento, ho giurato a me stessa che non avrei messo mai più piede in un ristorante nel giorno di S. Valentino. Troppe negatività.
Comunque, sia che voi siate sfegatati fans di questa festività, sia che voi siate single accaniti e la viviate alla stregua dei festeggiamenti per la fine delle pestilenze, oggi si parla, per restare in tema, delle Magie d'Amore.
Argomento nobile e purissimo.
Intanto, sfatiamo qualche mito.
Le mie clienti spesso quando si accingono a effettuare un rituale di avvicinamento, un legamento, un richiamo, insomma chiamatelo come volete, un pò intimorite mi rivolgono questa domanda:
"...ma non è che poi lui torna da me contro la sua volontà?".
Immagino questi poveri ex mariti, ex fidanzati, amanti occasionali e libertini, che a causa della magia si trasformano in Zombie lobotomizzati e zoppicando lentamente si trascinano fino alla porta di casa della mia cliente, biascicando "Ti amoo" allo stesso modo in cui il famoso regista horror Romero avrebbe fatto esclamare "Cervellooo"...



Il fatto è che la Magia non funziona esattamente così. E se conoscete qualche magonzolo che scrive o vi dice: "Successo infallibile! Faccio tornare la persona amata entro tre giorni! Niente per me è impossibile, richiami d'amore che funzionano entro un mese!" sappiate che è un impostore, e i soldi che volevate dare a lui fareste meglio a darli al vostro ex amante: pagandogli una crociera di sette giorni nel Mediterraneo o le rate della moto avrete più chance di farlo ritornare da voi, rispetto al magonzolo di prima.
Perchè la Magia rispetta il Libero Arbitrio. Quella cosuccia che ci è stata donata da Dio, ricordate? Libera scelta, libero arbitrio, su ogni cosa. Compreso, su chi decidere di amare a questo mondo.
Quindi, direte voi, allora la Magia d'Amore non funziona?
Certo che lo fa, ma non come comunemente si crede. Un avvicinamento magico AMPLIFICA un sentimento che almeno in parte deve esistere. Che esso sia una semplice simpatia, un'attrazione fisica, un affetto generico, un'amicizia. Altrimenti saremmo pieni di adolescenti che sparano riti d'amore su Jessica Alba e Belen Rodriguez.
Seconda cosa, il rituale di avvicinamento crea una risonanza nell'ambiente circostante alla coppia, creando un ambiente favorevole, adatto al ritrovarsi e ricongiungersi dei due amanti.
Un pò come se il cameriere al tavolo accendesse le candele, mettesse rose rosse nei vasi e iniziasse a suonare il piano.
Ricordo ancora un lavoro svolto tanti anni fa per una mia cliente. Amava una persona ma era troppo timida per farsi avanti, e così si erano persi di vista da un paio di mesi. Dopo il mio lavoro magico, lei decise di andare a teatro. Provate a immaginare chi era il suo vicino di posto? Ovviamente lui, l'uomo che le aveva fatto battere il cuore al punto di decidere di entrare in un negozio esoterico e commissionare un rito d'amore.
Il destino aveva creato l'incontro perfetto.
Che poi finì alle ortiche, perchè la mia cliente, colta da timidezza estrema, non spiaccicò praticamente parola al suo grande amore tutta la sera. Lui fraintese la situazione e pensò che lei non fosse interessata a lui.
Perchè non è che basti fare un rituale d'amore perchè vada tutto in porto. Occorre anche fare qualche piccolo passetto noi. Qualche telefonata, qualche incontro, qualche sguardo, qualche sorriso.
La Magia dà una spinta, il resto dobbiamo farlo noi...
Come sempre dicevano le nostre nonne, "Aiutati che il ciel t'aiuta".
Ah, dimenticavo, domani non andate al ristorante. Troppe negatività. 

lunedì 2 febbraio 2015

QUANDO MI FANNO MALE


Marco Donatiello Ph.

Non capita spesso. Anzi, è molto raro.
Ma ogni tanto, più o meno consapevolmente, qualcuno mi fa male. Mi ferisce, mi pesta i piedi, mi nuoce.
Solitamente, per farmi davvero, davvero male, più che toccare me occorre toccare qualcuno a cui voglio bene.
A chi di noi non è mai successo. Possono insultarci, mentire, fare le peggio cattiverie contro di noi ed è come acqua fresca. Ma appena qualcuno ci tocca il coniuge, il figlio, il genitore, li sbraniamo.
Ecco, io sono un pò così.
Poi però c'è un problema. Ovvero che sono un'esoterista. Ed in teoria, noi esoteristi, ovvero gente un pò più spirituale della media (che non è poi così scontato ed automatico) dovremmo riflettere prima di concederci ad una salutare, feroce, infuocata ira.
Perchè siamo tutti un pò collegati a livello sottile, ed arrabbiarmi con te vuol dire arrabbiarmi anche con me stessa.
Perchè i difetti che tanto mi fanno arrabbiare in te, in teoria sono gli stessi che non accetto neanche in me.
Perchè magari c'è un karma che ha voluto che tu in questa esistenza mi nuocessi, e magari è perchè avevo un debito con te e ora siamo pari.
Perchè è bello, superiore, illuminato, pregare per i miei nemici.
Ma io li prego, davvero.
Dal mio profondo del cuore.
Accendo una candela nera, quando il sole tramonta.
Prendo il libro dei Salmi, alcune delle chiavi più pure e magiche di cui l'universo ci abbia dotato.
Non mi sporco neanche le mani, davvero.
Chiedo solo Giustizia ai piani divini.
E fino ad ora, devo dire, mi hanno sempre ascoltata.