lunedì 17 giugno 2013

LA CODA IN POSTA



Voi credete che le esoteriste affermate vivano di una esistenza luminosa e scintillante, piena di eventi interessanti e persone originali. In linea di massima è così, però neppure io riesco a evitare una tediosa incombenza: andare in Posta.
Allora mi armo di santa pazienza e mi avvio verso il mio solito Ufficio Postale. Quando sono fortunata prendo il numerino, spesso l'erogatore dei numeri è rotto e c'è una fila che arriva fino in strada, dove tra l'altro sfrecciano le macchine e i vecchietti in attesa della pensione rischiano quotidianamente la vita.
I vecchietti. Sì, parliamone. L'Italia è un paese di vecchi, si sa. Gli over 65 sono il 20% della popolazione italiana e, curiosamente, quando decido di andare in Posta anche loro organizzano un Convegno sulle Disgrazie Mondiali proprio lì.
Una cosa che odio delle Poste è che non esistono finestre. Con la calura estiva e una concentrazione di anziani stipati a fare la coda in una misera stanzetta, iniziano i miasmi.
Che poi lo so, sono cattiva, neanche loro hanno tutta 'sta voglia di stare in coda per un'ora insieme a me. Tempo fa, appena laureata, avevo lavorato per un breve periodo (breve, perchè mi sono licenziata, non sopportavo il mio capo), dicevo, avevo trovato un lavoro presso le Onoranze Funebri Giubileo. Non immaginatemi a riesumare cadaveri per costruirmi la Magic Box Voodoo (richiede ossa di morto, sappiatelo). Ero lì per svolgere assistenza psicologica ai parenti dei defunti. Comunque, la cosa migliore di quel lavoro era la divisa.
Camicia e giacca su cui svettava, a chiare lettere, la scritta"GIUBILEO".
Ora, immaginatemi entrare in un ufficio postale pieno di anziani che quotidianamente si chiedono se rivedranno la luce anche il giorno successivo. Appena mi vedevano, si spostavano per farmi entrare. Si rivelavano gentilissimi. Era tutto un ossequio, un "Passi pure davanti, signorina, io non ho fretta."
 "Prego, prego, largo ai giovani!"
Ogni tanto, se mi voltavo di scatto come nel gioco "l'Orologio di Milano fa Tic Tac" ne potevo beccare qualcuno ancora con la mano sui gioielli di famiglia.
Confesso che, quando sono andata via dalla Giubileo, una camicetta con la loro insegna l'ho conservata. Nonostante le proteste di mio marito, che probabilmente pure lui è convinto che un pò di tigna la mandi.
La tengo per le urgenze improvvise, quando ho tre bollettini da pagare, due movimenti sul Libretto e la PostePay, tre raccomandate e due pacchi da spedire, e un bambino da andare a prendere all'asilo venti minuti dopo.
Cara, vecchia divisa della Giubileo. Se volete, ve la impresto. Vi assicuro che funziona.

Nessun commento:

Posta un commento